La professione
Alla professione di ostetrica/o, in virtù del ruolo rivestito nell'ambito del sistema di tutela della salute, è storicamente attribuito dallo Stato pieno riconoscimento giuridico.
Denominata levatrice fino al 1937 (RDL n. 1520), ostetrica sino al 1994 (D.M. 740 14.9.94) per divenire poi ostetrica/o, per l'accesso da parte degli uomini alla professione è avvenuta in concomitanza con l'emanazione della L. 9 dicembre 1977 n. 903 “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro”.
Con l’entrata in vigore delle L. 42/199 “Definizione delle professioni sanitarie” l'ostetrica ha perso la denominazione di professione sanitaria ausiliaria per divenire professione sanitaria (articolo 1 comma 1).
L’articolo 1 comma 2 della stessa legge individua gli ambiti per la definizione del campo proprio di attività e di responsabilità dell’ostetrica nei contenuti del decreto ministeriale istitutivo del relativo profilo professionale e dall’ordinamento didattico del rispettivo corso di diploma universitario e di formazione post-base, nonché, dello specifico codice deontologico, fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali.
L'abilitazione, ottenuta con il superamento dell'Esame di Stato, legittima l'ostetrica/o ad esercitare la propria professione in ambito ostetrico, ginecologico e neonatale come da declamatoria del SSD MED/47 “Scienze Ostetrico - ginecologiche e neonatali” i regine di dipendenza o libero professionale. Le attività riconosciute all'ostetrica sono quelle acquisite nel percorso formativo teorico e pratico (laurea in Ostetricia) e che, a loro volta, rispecchiano le competenze previste nel profilo professionale (DM740/94) ed implementate dai decreti legislativi del 2007 e del 2016 che recepiscono le Direttive della Comunità Europea.
Il D.Lgs 206/2007 "Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania", nello specifico all’articolo 48 tratta l’esercizio delle attività professionali di ostetrica secondo cui le ostetriche sono autorizzate all'esercizio delle seguenti attività:
a) fornire una buona informazione e dare consigli per quanto concerne i problemi della pianificazione familiare;
b) accertare la gravidanza e in seguito sorvegliare la gravidanza diagnosticata come normale da un soggetto abilitato alla professione medica, effettuare gli esami necessari al controllo dell'evoluzione della gravidanza normale;
c) prescrivere gli esami necessari per la diagnosi quanto più precoce di gravidanze a rischio;
d) predisporre programmi di preparazione dei futuri genitori ai loro compiti, assicurare la preparazione completa al parto e fornire consigli in materia di igiene e di alimentazione;
e) assistere la partoriente durante il travaglio e sorvegliare lo stato del feto nell'utero con i mezzi clinici e tecnici appropriati;
f) praticare il parto normale, quando si tratti di presentazione del vertex, compresa, se necessario, l'episiotomia e, in caso di urgenza, praticare il parto nel caso di una presentazione podalica;
g) individuare nella madre o nel bambino i segni di anomalie che richiedono l'intervento di un medico e assistere quest'ultimo in caso d'intervento; prendere i provvedimenti d'urgenza che si impongono in assenza del medico e, in particolare, l'estrazione manuale della placenta seguita eventualmente dalla revisione uterina manuale;
h) esaminare il neonato e averne cura; prendere ogni iniziativa che s'imponga in caso di necessità e, eventualmente, praticare la rianimazione immediata;
i) assistere la partoriente, sorvegliare il puerperio e dare alla madre tutti i consigli utili affinché possa allevare il neonato nel modo migliore;
l) praticare le cure prescritte da un medico;
m) redigere i necessari rapporti scritti.
Il decreto legislativo 206/2007 è stato successivamente modificato dal decreto legislativo 28 gennaio 2016, n. 15: “Attuazione della direttiva 2013/55/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, recante modifica della direttiva 2005/36/CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE)n. 1024/2012, relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno («Regolamento IMI»)”.
Una volta conseguita il titolo di laurea "abilitante", l'ostetrica/o ha l'obbligo di iscriversi al Ordine Professionale di professionale di competenza (dove risiede o dove esercita) sia nel regime libero professionale sia nel regime di dipendenza presso strutture pubbliche o private .
L’articolo 5 del DLCPS del 13 settembre 1946, come modificato dall’articolo 4 della L. 3/2018, prevede per l’ostetrica che risiede e/o opera all’estero può mantenere l’iscrizione presso l’Ordine di origine (doppia iscrizione). L’articolo 12 delle L. 3/2018 prevede per coloro che in corrono nel reato di esercizio abusivo delle professione da sei mesi a tre anni di reclusione e multe da 10mila a 50mila euro.
La mancata iscrizione vieta l'esercizio della professione che diviene ipso facto abusivo (art. 348 C.P.).
L’ostetrica/o appartiene al gruppo delle professioni intellettuali "riconosciute", cioè di quelle per il cui esercizio è obbligatoria l'iscrizione in appositi albi o elenchi nominativi "Albi professionali.
Al professionista ostetrica/o si riconoscono i tre diritti fondamentali di una professione intellettuale:
1. l'autonomia decisionale
2. l'indipendenza culturale e operativa
3. la responsabilità professionale
In considerazione della loro rilevanza sociale e delle loro specifiche competenze, lo Stato tutela i cittadini a rivolgersi a chi esercita tali professioni, dette anche di "pubblica necessità".
La peculiarità dell'intervento assistenziale dell'ostetrica/o è di promuovere e tutelare la salute olistica della donna, in campo sessuale/riproduttivo e dell'età evolutiva, rispetto agli eventi naturali/fisiologici relativi alle fasi del ciclo vitale: la vita intrauterina, la nascita, la pubertà/adolescenza, la gravidanza, il parto, il puerperio, l'età fertile, l'età matura, la menopausa/il climaterio.
Parlare di salute olistica significa per l'ostetrica/o considerare la persona nella sua globalità, dove le componenti mente-corpo-cultura interagiscono tra loro intimamente.
Gli ambiti operativi di competenza dell'ostetrica/o sono l'area ginecologica, neonatale e ostetrica. In tali contesti si prende cura della persona sia da un punto di vista clinico (midwifery cure) che di supporto (midwifery care) nonché educativo/informativo (midwifery educator).
Di fronte alla domanda di salute inerente le manifestazioni naturali del ciclo della vita, l'ostetrica/o agisce in completa autonomia assumendosi la responsabilità dell'intervento assistenziale, mentre di fronte a situazioni potenzialmente patologiche deve chiedere il contributo del medico ed in sua assenza essere in grado di prestare le misure sanitarie indispensabili per salvaguardare la vita della persona.